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Triacetina
Il trigliceride 1,2,3-triacetossipropano è più comunemente noto come triacetina, triacetato di glicerina o 1,2,3-triacetilglicerolo. È il triestere di glicerolo e agenti acetilanti come acido acetico e anidride acetica. È un liquido incolore, viscoso e inodore a temperatura e pressione standard (STP) con un alto punto di ebollizione e un basso punto di fusione. Ha un sapore dolce e delicato a concentrazioni inferiori a 500 ppm, ma può apparire amaro a concentrazioni più elevate.
La triacetina fu preparata per la prima volta nel 1854 dal chimico francese Marcellin Berthelot.
È un composto chimico artificiale, comunemente usato come additivo alimentare, ad esempio come solvente negli aromi, e per la sua funzione idratante, con numero E E1518 e codice di approvazione australiano A1518. Viene utilizzato come eccipiente nei prodotti farmaceutici, dove viene utilizzato come umettante, plastificante e come solvente.
Le proprietà plastificanti della triacetina sono state sfruttate nella sintesi di un sistema di gel fosfolipidico biodegradabile per il rilascio del farmaco antitumorale paclitaxel (PTX). Nello studio, la triacetina è stata combinata con PTX, etanolo, un fosfolipide e un trigliceride a catena media per formare un complesso di farmaci gel. Questo complesso è stato quindi iniettato direttamente nelle cellule tumorali dei topi portatori di glioma. Il gel si è degradato lentamente e ha promosso il rilascio prolungato di PTX nelle cellule di glioma bersaglio.
Inoltre, la ricerca preliminare suggerisce anche che la triacetina può essere utilizzata per trattare direttamente il glioblastoma. Lo studio ha scoperto che la triacetina è un valido mediatore per l'integrazione di acetato, una terapia che inibisce la crescita delle cellule di glioblastoma.
La triacetina può anche essere utilizzata come additivo per carburante come agente anti-colpi che può ridurre i colpi di benzina nel motore e per migliorare le proprietà di freddo e viscosità del biodiesel.
È stata considerata una possibile fonte di energia alimentare nei sistemi di rigenerazione artificiale degli alimenti durante le lunghe missioni spaziali. Si ritiene che sia sicuro ottenere più della metà dell'energia nutritiva di una persona dalla triacetina.